Sottotipo di Autoconservazione del Tre 

Il Tre di Autoconservazione si sforza di essere il modello di qualità in qualunque cosa faccia: il miglior genitore, il miglior partner, il miglior lavoratore, ecc. Lo fa sia per raggiungere un senso di sicurezza che per ispirare ammirazione negli altri senza essere ovvio. Vuole essere ammirato perché fa le cose bene, non solo per dare una buona immagine di sé, ma anche per essere all'altezza di quell'immagine. Seguire il modello perfetto di come le cose dovrebbero essere fatte significa essere virtuosi, ed essere virtuosi implica mancanza di vanità. Per questo motivo, il Tre di Autoconservazione è il controtipo del Tre, infatti ha la vanità di non essere vanitoso. A differenza del Sociale, che si vanta più apertamente del suo successo, il Tre di Autoconservazione evita di parlare delle sue caratteristiche positive o dei suoi risultati perché crede che non sia bello pubblicizzare i punti di forza, anche se vuole che gli altri li vedano. Questo sottotipo è anche anti-inganno in quanto cerca di dire la verità. L'inganno arriva a livello inconscio: quando si tratta di conoscere le sue motivazioni, spesso confonde le ragioni basate sull'immagine con i veri sentimenti.



Jerry Maguire

Jerry è un procuratore sportivo senza scrupoli, ritenuto tra i più brillanti. Dopo una crisi di coscienza innescata dall'eccessivo stress, scrive una relazione programmatica che prevede la riduzione del numero dei clienti a vantaggio di una maggior attenzione a ciascuno di essi. Tale gesto non piace ai suoi dirigenti, che subito lo licenziano.

Jerry si mette in proprio, seguito da Dorothy, giovane impiegata dell'azienda, vedova e con un bimbo, innamorata di lui e della sua nuova etica lavorativa. Dei suoi ottanta clienti, lo segue solo Rod, giocatore di football americano di grande talento, ma dalla personalità molto particolare.

Dopo aver rotto con la sua fidanzata storica, Jerry per paura di stare solo si avvicina a Dorothy e quando lei deve trasferirsi dopo aver accettato un'altra offerta di lavoro, Jerry le chiede di sposarlo. Dopo che Rod con schiettezza lo fa riflettere sui suoi sentimenti, Jerry capisce che il suo non è vero amore e Dorothy preferisce prendersi una pausa di riflessione perché per lei un matrimonio non può fondarsi sulla riconoscenza. Nel frattempo Rod fa quel salto di qualità che tutti aspettavano e, nella partita più importante della stagione, si impone all'attenzione generale, cosa che lo porta a rinnovare il suo a condizioni molto vantaggiose. Per Jerry è il rilancio, ma non è pienamente felice perché si rende conto che gli manca qualcosa: torna, quindi, da Dorothy e le dichiara il suo amore.


 Sottotipo di Autoconservazione del Due

Questo sottotipo del Due esprime l’Orgoglio attraverso atteggiamenti infantili per ottenere attenzione e affetto. La strategia inconscia che impiega è quella di sedurre come un bambino in presenza di adulti: non importa quanti anni abbia, sembra più giovane. Mentre Il Due Sessuale può sembrare eccessivamente adulto, selvaggio e seducente nel senso comune del termine, quello di Autoconservazione mira inconsciamente ad attirare amore e attenzione essendo carino. I bambini, infatti, sono amati non per quello che fanno, ma per quello che sono. E ciò che è predominante nel Due di Autoconservazione è proprio la richiesta di questo tipo di amore senza condizioni: si aspetta un trattamento preferenziale. Potrebbe cercare persone da coccolare e assistere, che gli forniscano supporto finanziario o emotivo. Se entra in contatto con un proprio bisogno lo seppellisce immediatamente facendo qualcosa per qualcun altro. Ama cucinare o intrattenere, ma può non mangiare bene o non permettersi di godere degli eventi che organizza. Inconsciamente, tuttavia, si aspetta che gli altri si prendano cura delle sue esigenze, ma raramente è in grado di chiedere aiuto direttamente. Per questo è particolarmente incline a provare sentimenti di martirio. Sente che gli altri sono in debito per i suoi servizi, come se dicesse: Ho diritto a tutto ciò di cui ho bisogno per quanto ho fatto per tutti. 

Può così diventare un conquistatore invadente e, anche se non sembra darsi importanza, è egocentrico e capriccioso.



Lo zoo di vetro

Siamo alla fine degli anni '30: Amanda ha cresciuto i suoi due figli da sola, dopo che suo marito li ha abbandonati. La donna, volitiva ed energica, da sempre ammirata per la sua bellezza. Il suo rapporto con i figli Tom e Laura oscilla tra il tenero e l'eccessivo; in particolare la donna si preoccupa di Laura, resa zoppa da una malattia che passa tutto il tempo ad ascoltare vecchi dischi e accudire una collezione di animaletti di vetro. Tom lavora in una fabbrica di scarpe per mantenerle, ma la vita noiosa e banale che conduce (nonché la morbosa presenza della madre) lo rende irascibile. Il ragazzo tenta senza successo di diventare un poeta, e cerca conforto recandosi al cinema a tutte le ore della notte per vivere delle avventure almeno con la fantasia. Questo scatena l'ansia di Amanda, che teme suo figlio sia un alcolizzato come il padre. L’idea fissa di Amanda, però, è trovare un marito che garantisca un futuro sereno a Laura; la ragazza non ha però alcun interesse nel trovare corteggiatori, così Amanda prega Tom di trovarle un pretendente. Per liberarsi dalle pressioni di sua madre, Tom invita Jim, un amico di vecchia data che lavora con lui. Amanda si dedica completamente all'allestimento della cena, che però non avrà il finale sperato.

 Sottotipo di Autoconservazione dell'Uno

Tra i sottotipi dell’Uno quello di Autoconservazione è il vero Perfezionista, anche se apparentemente in lui l’Ira è più repressa e funziona meglio la formazione reattiva: sotto pressione, tuttavia, la sua ira può trapelare come risentimento, frustrazione o ipocrisia.

Questo sottotipo ha bisogno di avere tutto sotto controllo e si preoccupa molto, tanto che esprime il suo senso di responsabilità attraverso atteggiamenti ansiosi anche quando le cose vanno bene.

Essendo governato dall’Istinto di Ritrazione si preoccupa del proprio benessere materiale e spesso di rimprovera di non impegnarsi abbastanza. Questo istinto gli dà una forte spinta alla gratificazione che si scontra con la rigidità del suo Super-Io. Il conflitto interiore che ne deriva gli fa vivere un continuo stato di stress anche fisico e lo porta ad atteggiamenti tutto o niente nei confronti dei suoi desideri. Sotto stress tende a vivere come catastrofi anche gli errori più banali e sente che ogni azione può portare alla rovina. 




A spasso con Daisy

Daisy è una distinta signora ebrea di settantadue anni, ex maestra elementare e vedova di un ricco produttore di tessuti. Molto attiva e indipendente, ma anche burbera, cocciuta e bacchettona, vive da sola nella sua bella casa, dove è assistita dalla domestica, che con gli anni ha imparato a sopportare il suo temperamento. Un giorno perde il controllo della sua automobile e benché uscita dall'incidente illesa, ha provocato un danno notevole da risarcire, tanto che suo figlio decide di assumere un autista nonostante le sue furiose proteste. La scelta cade su Hoke, autista in pensione, nero e analfabeta, e armatosi di pazienza e di un sorriso solare, ma anche di frecciate d'umorismo pungente riesce pian piano a convincere Daisy ad accompagnarla prima al supermercato, e poi dalle amiche, al cimitero ebraico e infine anche fuori città. Con il passare degli anni Daisy si fa più amichevole con l'autista, anche se ogni tanto si lascia andare alla pedanteria. Con la morte improvvisa della domestica, Daisy e Hoke smorzano le difficoltà relazionali, al punto che lui s'improvvisa giardiniere, cuoco e cameriere. Complice il passare del tempo, fra i due nascerà una bella storia d'amicizia, tanto che la maestra si decide a insegnargli a leggere e a scrivere. 


Sophia e Jane: Due Ennea-Icone del Cinema



Raffaella Foggia


Sono nate a soli tre anni di distanza: la prima è del 1934, la seconda del 1937, ma il luogo di nascita e la vita vissuta ne fanno non solo due esempi di Enneatipi ma anche icone dell’essere donne in Paesi diversi come l’Italia e gli Stati Uniti.

Parliamo di Sophia Loren e Jane Fonda che sembrano incarnare il Due e il Tre quasi come simbolo dei loro Paesi d’origine. Confronterò le storie - così come raccontate da loro stesse[1] (con alcuni riferimenti alle loro carriere) per provare ad osservare quelle scelte che sottolineano il loro appartenere ai due Enneatipi, a prescindere dall’essere costantemente sotto i riflettori.

Nelle persone appartenenti al lato destro dell’Enneagramma, l’aspetto emotivo, nel senso dell’impatto emozionale delle esperienze, viene vissuto con maggiore intensità rispetto agli altri. A questo corrisponde una particolare attenzione a quella che è l’immagine di sé, sia in senso positivo che negativo. Nella loro visione del mondo, conta soprattutto essere apprezzati dagli altri e fanno di tutto per suscitare tali sentimenti. È per questo motivo che – secondo l’Enneagramma – costoro sono dominati dal tema esistenziale dell’Inganno, che nel Tre si declina nella Passione della Vanità e nel Due nell’Orgoglio come una derivazione particolare della precedente.

Entrambe le Passioni portano l’individuo non solo a non rinunciare all’affermazione del proprio Sé, ma anche a credere che il senso profondo dell’esistenza risieda nell’ottenere risultati concreti e approvazione esplicita per le proprie capacità.

 

Per continuare la lettura: https://drive.google.com/file/d/1AszwtvzOlXedhQOBU5UY0BqI8ZyuadmG/view?usp=sharing

[1] Naturalmente i racconti sono filtrati, come per tutti noi, anche dall’appartenere ai due specifici Enneatipi.

Presentazione del libro Enneatipi cinematografici

 Sono lieta di invitarvi alla presentazione del mio libro Enneatipi cinematografici che si terrà il 5 novembre alle ore 10 presso Villa Azzurra via Europa 3d Cercola

The Great King Rat - Una lettura del Sette attraverso la vita e le canzoni di Freddie Mercury


Definire un’icona e soprattutto in poco spazio è molto complesso. Quando poi l’icona è Freddie Mercury le cui canzoni hanno fatto parte della colonna sonora della nostra vita, allora metterci mano scatena miriadi di emozioni. 
Freddie Mercury è ricordato per la sua estensione vocale, per i suoi atteggiamenti trasgressivi e per le sue originalità, qui però vorrei dare uno sguardo a quello che sta dietro tutto ciò, attraverso la sua vita grazie a biografie più o meno ufficiali, interviste e testimonianze più o meno dirette.
Questo articolo è nato come un compito, ma quando ho cominciato a raccogliere il materiale per scriverlo, mi sono resa conto che continuavo ad accumulare notizie, ma che non mi decidevo a cominciare il lavoro.
Poi, guardando uno dei documentari su Freddie, ho risentito una delle mie canzoni preferite e mi sono ricordata che l’amico che me lo ha fatto conoscere, una volta mi ha scritto proprio un verso di questa canzone[1]: No use in sitting and thinkin’ on what you did / when you can lay back an enjoy it…[2] ed allora ho pensato di seguire questo consiglio.
Scopo di questo articolo, quindi, è quello di descrivere l’Enneatipo di Freddie, il Sette, per poi cercare di esporre come lui lo incarnava e, infine, attraverso i testi delle canzoni, cercare un’espressione “poetica” delle caratteristiche del Sette.



[1] La canzone è These are the days of our lives ed è tra quelle non scritte da Freddie.
[2] Non serve sedersi a pensare a quello che hai fatto / quando puoi rilassarti e divertirti

 Per continuare la lettura: Articolo completo